La didattica è la scienza della relazione educativa, il cui oggetto è lo studio della pratica d’insegnamento, serve per finalizzare una metodologia per insegnare nel miglior modo possibile e catalizzare l’apprendimento di una materia specifica.
La didattica del Judo, oltre all’aspetto tecnico, può contribuire a finalizzare la sua applicazione allenando i praticanti allo sviluppo di tre culture, quella fisica, morale e intellettuale per mettere in condizione l’allievo di edificarsi spiritualmente.
Questa è la didattica del Judo intesa dal prof. Jigoro Kano e, a mio avviso, l’unica didattica esistente che propone in questo momento storico del mondo, una valenza educativa così forte.
Gli obiettivi sono di insegnare il migliore impiego dell’energia fisica e spirituale in ogni azione per raggiungere l’armonia fra le persone e progredire tutti insieme.
Il mezzo che abbiamo è la tecnica nella sua totalità, Goshin jutsu, Randori waza, Kata e Randori, non una parte di essa. Spesso molti insegnanti dedicano tutti i loro sforzi ad educare allo Shiai e a prevalere sull’avversario che non è l’educazione intesa dal fondatore del metodo Judo Kodokan.
Fra l’altro, una didattica così riduttiva della nostra disciplina non aiuta ad avvicinare i giovani di ambo i sessi e tanto meno i meno giovani che dello shiai gli importa veramente poco o niente.
Certamente la lezione con ginnastica, uchikomi e randori è più facile, diversamente bisogna studiare e spiegare anche argomenti in cui non ci si è mai applicati ma vi assicuro che ne vale lo sforzo, per voi e i vostri allievi.
Pensate che se un judoka, giovane o adulto poco importa, imparasse nel suo percorso tecnico anche molti altri aspetti del Judo diventerebbe meno bravo in combattimento? Penso proprio di no, avreste sicuramente lo stesso combattente ma tecnicamente e didatticamente pronto a continuare nello studio del Judo promuovendo i vostri insegnamenti.
Lo shiai non deve togliere nulla all’apprendimento corretto del Judo, anzi se indirizzato alla ricerca dell’eccellenza nel pensiero e nell’azione in situazioni emotivamente più complesse può accrescere l’amore per il Judo e l’interesse alla sua valenza educativa.
La valenza educativa del Judo deve essere trasmessa in ogni lezione, poco alla volta, come una goccia che in ogni lezione lasciate cadere dentro di loro attraverso l’esempio, dovete trasmettere l’importanza della responsabilità nei confronti dei compagni, la disponibilità nell’aiutare chi è meno abile o più gracile fisicamente, al rispetto delle regole del Dojo e della società.
Gli argomenti tecnici che il Judo ci offre per sviluppare questa didattica educativa sono tanti, pratichiamo la disciplina più completa al mondo dal punto di vista tecnico, sociale e spirituale.
Pratichiamo un Arte che ci piace, di cui siamo innamorati e con cui possiamo veramente contribuire a cambiare in meglio questa nostra società.
Non pensate che valga la pena di vivere e far vivere ai nostri allievi un’avventura simile?
Hanshi Alfredo Vismara – Dai Nippon Butokukai